Regia: Francesco Calogero
Soggetto e sceneggiatura: Ninni Bruschetta, Francesco CalogeroPersonaggi e interpreti
Nico Storchi: Roberto De Francesco
Tom: Davide Bechini
Nora: Fabrizia Sacchi
Madre di Nico: Lucrezia Lante Della Rovere
Direttore del collegio: Renato Carpentieri
Luciano Storchi: Andrea Prodan
Ivan: Dario Casalini
Severo: Leonardo Ferrantini
Giampiero: Marco Quaglia
Alessio: Roberto Zibetti
Madre di Nora: Cristina Donadio
Professor Fabbiani: Massimo Sarchielli
Amy: Barbara Di Bartolo
Sandra: Olivia Gozzano
Franco Storchi: Gianni Scaperrotta
con la partecipazione di Sergio Castellitto nel ruolo di Elio Tropiae con Ermanno Gigante (Nico a sei anni), Nicola Campiotti (Nico a dieci anni), Federico Campiotti (Tom a dieci anni), Giulia De Luca (Stefania), Daniele Giacoppo (Dario), Carlo Vermiglio (Guido), Daniela Pacetto (Madre di Tom), Angelo Savasta (Zio di Ivan), Turi Killer (Assistente), Gianfranco Messineo (Segretario), Francesco Olivo (Lori), Metella Raboni (Viaggiatrice), Nina Mimica (Infermiera), Fulvio Gemelli (Bagnino), Sergio Loteta (Croupier), Giuseppe Scavello (1° giocatore), Emilio Scimone (2° giocatore), Angela Rizzo (Giocatrice), Saveria Manganaro (Amica di Tom), Maurizio Puglisi (Enrico), Massimo Piparo (Marcello), Fabrizio Spedale (1° operaio Sip), Guglielmo Margio (2° operaio Sip), Gillian Parrot (Celia), Francesca Pierini (Francesca)
Produttori esecutivi: Maurizio Puglisi, Gigi Spedale
Fotografia: Roberto Meddi
Suono in presa diretta: Alessandro Zanon
Montaggio: Davide Azzigana
Scenografia: Marianna Sciveres
Costumi: Metella Raboni
Trucco: Bruno Scucces
Aiuto regia e cast: Stefano Incerti
Assistente alla regia: Massimo Piparo
Direttore di produzione: Claudio Vecchio
Ispettore di produzione: Bruno Memoli
Segretario di produzione: Giulio Raco
Collaborazione alla produzione: Antonio Caratozzolo e Carmelo Marabello
Amministrazione: Massimo Grappetti e Francesca Piparo
Secondo assistente alla regia: Barbara Zampaglione
Segretaria di edizione: Paola Sangiovanni
Operatore alla macchina: Giovanni Ragone
Assistente operatore: Tonino Cesarini
Aiuto operatore: Claudio Palmieri
Microfonista: Angelo Amatulli
Sarta: Santina Ferro
Parrucchiere: Franco Ciotto
Assistente scenografo: Riccardo De Leo
Attrezzista: Riccardo Luciani
Addetto Stampa: Franco Cicero
Foto di scena: Blow-up Messina
Gruppista: Cesare Ippoliti
Assistenti al montaggio: Roberta Canepa e Luca Gasparini
Caposquadra elettricisti: Giulio Bastioni
Elettricisti: Paolo Lenzini, Adriano Meridiani, Stefano Tentellini
Caposquadra macchinisti: Mauro Diamanti
Macchinisti: Sergio Ambrosi, Gianclaudio Attanasio, Antonino Mangano
Assicurazioni: Cinesicurtà
Pellicola: Kodak Eastmancolor
Sviluppo e stampa: Technicolor
Tecnico del colore: Giancarlo Barberi
Mezzi tecnici: Cinenovanta, Panavision
Riversamenti sonoro: Cinzia Alchimede
Sonorizzazione: Cinecittà
Fonico di missaggio: Danilo Sterbini
Titoli e truke: Penta StudioOrigine: Italia, 1992 – 35 mm (1:1,66) – colore – 84’
Produzione: Nutrimenti Terrestri, Messina
Distribuzione: C.D.I.
Prima mondiale: 3 ottobre 1992, Europacinema – Viareggio (LU)Le canzoni:
Zambra (M. Mastroeni) eseguita dai Kunsertu
Girannu pa città (M. Mastroeni) eseguita dai Kunsertu
Stormy Weather (Arlen & Koehler) eseguita da Ben Webster sax tenore, Kenny Drew piano, Nils-Henning Ørsted Pederson basso, Alex Riel batteria
Stormy Weather (Arlen & Koehler) eseguita al sax alto da Gianni Scaperrotta
You’re Nobody Till Somebody Loves You (R. Morgan, L. Stock, J. Cavanaugh) cantata da Dean Martin
Ciao amore, ciao (Luigi Tenco) cantata da Luigi Tenco
Nobody (Tom Waits) cantata da Andrea Prodan ed eseguita da Giuseppe Emanuele piano, Nello Toscano contrabbasso, Pucci Nicosia batteria, Gianni Scaperrotta sax alto
Lamento (Georges Delerue) tratto dalla colonna sonora del film Heureux qui comme Ulysse
Sinossi
Il volto di una giovane donna, un tempo bellissimo, è ora coperto da bende, deturpato da lividi e ferite, reso inerte dal coma. Sconvolti dal dramma, commentano il suo incidente d’auto – un terribile volo da un ponte – il figlio diciottenne Nico Storchi, il professor Elio Tropìa, nuovo partner della donna, e la nuova moglie del padre di Nico, il quale ha invece da poco lasciato l’ospedale, dopo essere stato sul luogo dell’incidente.
Forse è lì che ha trovato quel libro di poesie, forse la donna lo aveva appena comprato. Il ricordo di Nico va a quelle lontane serate, passate in casa davanti alla tv: un bambino stregato dal volto magnetico del poeta Giuseppe Ungaretti e dalle folgoranti immagini dell’Odissea, mentre i genitori non mancano una notte allo Stork Club, un locale jazz fondato dal padre, a quel tempo valente sassofonista, assieme al fratello Luciano, suadente crooner.
Alla fine della stagione delle vacanze, nel corso di una classica battaglia da spiaggia, Nico, che ha ormai dieci anni, cerca di sottrarsi alle ire di una banda rivale dicendo di chiamarsi “nessuno” – ricordando l’episodio in cui Ulisse si salva astutamente così dall’ira del ciclope Polifemo – ma rimedia per tutta risposta un terribile pugno, sferratogli da un coetaneo antipatico e violento. Quel pugno ha lasciato il segno: sul suo sopracciglio sinistro è ancora ben visibile una cicatrice, che Nico non può nascondere a Nora, figlia di primo letto della nuova moglie del padre.
In attesa che la madre possa riprendersi dal coma, Nico ritorna, per espresso volere di Tropia, che vi insegna storia e filosofia, al collegio dove studia: qui viene contestato dai compagni, cui non va giù che a Nico sia stato affidato, da parte dello stesso Tropia, il tradizionale discorso di inaugurazione dell’anno scolastico; i più accalorati nella discussione sono Severo, che in qualità di miglior allievo dell’anno precedente si sente defraudato di un suo diritto, e il nuovo arrivato Tom, che cerca di imporre la sua leadership.
Alla cerimonia di inaugurazione Nico nota che Nora – venuta al collegio per accompagnare l’amica Amy, che è fidanzata con Severo – è fortemente attratta dall’affascinante Tom. Vedendo quest’ultimo passarsi la mano tra i capelli dopo che la madre gli ha sistemato la giacca, Nico ha la sensazione di aver già assistito a quella scena. Visibilmente inquieto, Nico segue con crescente sdegno il discorso introduttivo del direttore, convenzionale e conformista; e quando arriva il suo momento…