Terzo appuntamento per Il Cortile – Teatro Festival di Messina.

Due improvvisati ladri si introducono in un lussuoso appartamento con l’intento di svaligiarlo. La scena rivela un’abitazione parossisticamente dotata di sistemi di sicurezza, da quelli più sofisticati a quelli più “surreali” messi goffamente a punto dal proprietario stesso, un vero e proprio monumento alla paura, all’insicurezza, alla diffidenza e alla solitudine.

LEGITTIMA DIFESA di Laura Giacobbe, prodotto da Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri, con la regia di Roberto Zorn Bonaventura, interpretato da Giuseppe Capodicasa, Francesco Natoli e Michelangelo Maria Zanghì. Scene Mariella Bellantone, Luci Stefano Barbagallo, Costumi Cinzia Preitano, , collaborazione artistica Monia Alfieri, aiuto regia Martina Morabito, collaborazione tecnica Marilisa Busà, assistente alla regia Cristiana Nicolò, foto di scena Giuseppe Contarini, grafica Riccardo Bonaventura, Ufficio stampa Vincenzo Bonaventura.

Per lo spettacolo in programma lunedì 22 luglio, posti già tutti esauriti. Aperte le prenotazioni per martedì 23 luglio. Appuntamento alle 20.45 nel settecentesco cortile del Palazzo Calapaj-D’Alcontres (Strada San Giacomo, accanto al Duomo).

«La scrittura di “Legittima difesa” – dice Laura Giacobbe – riguarda un’idea maturata molto tempo fa, quando le opinioni attorno a questo argomento apparivano come sintomi e sentori e non erano ancora il fiume in piena che sono oggi. Allora la circostanza di un rapinatore in casa appariva come un valido pretesto teatrale, uno zoom potente sull’umore nero che bolliva nel ventre del Paese. Quando invece tutto diventa troppo complicato, è bene diffidare da chi ci dice che tutto è semplice. Quando sentiamo di non appartenere più a niente, è bene diffidare da chi ci dice che apparteniamo al popolo del buonsenso».

Note di regia di Bonaventura: «Incredibile signori: le rapine e gli omicidi sono nettamente in calo, mentre la paura aumenta. Come mai? Cosa o chi si nasconde dietro questo paradosso? È questo il nascosto nel testo “Legittima difesa”, è nascosto perché non lo dice, te lo porge gentilmente, per farti rendere conto di cosa sia, adesso il nostro paese. L’Italia impaurita, depressa e cosparsa di odio. L’Italia che cerca di reagire ma viene fermata da un muro invisibile. Che muro? L’ignoranza, il facile schierarsi con il più forte, il difendersi con le armi, con l’insulto, con la negazione dei dirittidell’uomo, con il perdere tutto ciò che di bellezza c’è nell’animo umano. Fermiamoci su una panchina di una piazza, incontriamoci, non facciamoci fregare, forse le soluzioni le possiamo trovare, guardandoci negli occhi. “Siamo uguali capo, a me non spetta l’orologio tuo e a te non spetta la vita mia”».


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